Una verità sempre più evidente, nel mondo degli affari di oggi, è che il cambiamento non può essere un evento isolato, bensì un processo continuo e strutturato.
È questa la chiave di volta che emerge dal libro “Revolutionizing Business Operations” di Filippo Passerini, una lettura imprescindibile per chiunque ambisca a guidare la propria organizzazione verso il successo in un contesto in rapida evoluzione. Passerini sottolinea come la trasformazione dei processi aziendali non possa essere ridotta a iniziative sporadiche, ma debba piuttosto diventare parte integrante della cultura e dell’identità stessa dell’impresa. Solo attraverso questo approccio sistemico e radicato è possibile raggiungere risultati duraturi e mantenere un vantaggio competitivo in un mercato sempre più volatile. Alcuni esempi? La compagnia Shell è nata con un business legato al commercio di conchiglie e solo in seguito si è specializzata nel settore dell’energia. Lo stesso vale per la multinazionale Nintendo, originariamente produttrice di carte da gioco e poi divenuta rinomata per i videogiochi.
Quando si parla di trasformazione aziendale si ha a che fare con lo sviluppo del prodotto, la vendita, le risorse umane, la finanza e altri processi che, con il passare degli anni, diventano sempre più complessi. Passerini mette a fuoco la questione in questi termini: per stare a passo con i tempi il cambiamento deve essere inteso come parte integrante del processo. In questo scenario il leader deve essere capace di adattarsi e rispondere alle esigenze che mutano e si aggiornano velocemente. Non più quindi un semplice decisore, bensì un facilitatore del cambiamento continuo.
La leadership in flow è un modello tratto dalla Psicologia Positiva che spiega come le persone danno il loro meglio quando sono in uno stato di flow, completamente immerse in quello che stanno facendo, tanto da perdere la percezione del tempo. Se colleghiamo l’idea principale della Leadership in Flow, con le evidenze che il Professor Filippo Passerini esprime nel suo libro, si può dire che il leader può facilitare questa dinamica, e per farlo non deve limitarsi a imporre direttive dall’alto, ma piuttosto preparare il sistema aziendale ad assimilare e metabolizzare il mutamento in modo fluido e naturale.
Questo approccio richiede senza dubbio coraggio, visione e una profonda conoscenza del proprio contesto operativo. Ma per le organizzazioni che riusciranno ad abbracciarlo, i benefici saranno enormi: una maggiore agilità, una cultura aziendale più resiliente e la capacità di cogliere le opportunità prima dei concorrenti. Rivoluzionare i processi aziendali non è un esercizio occasionale, bensì una sfida permanente!
Testo di Diego Ingrassia
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